Venerdì 9 maggio – dalle 22.30
Beduini del Deserto Digitale
Sconfinamenti
Un oscuro quartetto psycho-jazz (basso, batteria, sassofono, voce) con proiezioni ipnotiche.
https://open.audio/@beduini_del_deserto
I Beduini del Deserto Digitale nascono non casualmente alla Cascina Autogestita Torchiera Senz’Acqua, a Milano tra le frequenze riarse dalla siccità digitale.
Solo basso batteria e sassofono rendono il genere indecifrabile, nonostante qualche critico ricerchi influenze o ispiratori.
Il suono dei Beduini vira assecondando un flusso psichedelico in continua mutazione, con la pulsazione arcaica della batteria, il magma ipnotico del basso e i riff ossessivi del sassofono. A questo si aggiungono incursioni vocali accompagnate da immagini in movimento.
Una fusione di echi antichi e mediorientali con il moderno distorto suono urbano, come bambini felici la prima volta che sentono sgorgare un suono.
Questi sono i Beduini.
Lampreda e Filippo Panichi
Un dialogo estemporaneo tra il troglonoise di Lampreda e le interferenze di Filippo Panichi.
Una batteria, synth poco addomesticati e una chitarra come generatori di chaos.
È la prima volta che quest’incontro avviene e il tutto sarà in larga parte improvvisato, ipnotico e rumoroso.