Report assemblea di quartiere del 5 ottobre

L’assemblea di quartiere è stata chiamata ad ottobre perché nei prossimi mesi verrà presentato il piano operativo della città di Firenze. L’adozione di questo piano quinquennale ci interessa direttamente perché con esso si prenderanno delle decisioni a lungo termine. Come abitanti abbiamo la possibilità di presentare delle osservazioni, ovvero delle proposte formali verso il Comune nelle quali possiamo proporre interventi, variazioni e soluzioni a problematiche legate al quartiere.

Il Csa NextEmerson ha indetto questa assemblea in quanto realtà presente nel quartiere di Castello. Ci teniamo a tessere relazioni tra gli abitanti e a discutere con delle criticità, necessità e delle possibili proposte che possiamo fare anche in vista di questo piano operativo.

L’assemblea ha discusso due punti in particolare:

1) aggiornamenti sulla questione cerdec, nello specifico le analisi ambientali e un carteggio che abbiamo avuto in merito con l’arpat.

2) questione trasporti, quanto questo quartiere e’ integrato con il resto di firenze e raggiungibile. In particolare un riferimento specifico alle bici e ai percorsi ciclabili.

1) Nel corso dell’assemblea, abbiamo ripreso il discorso sullo stato attuale della bonifica dell’ex area industriale Cerdec, tematica discussa durante l’assemblea scorsa di marzo. Su quest’area, già oggetto di bonifica nel 2006, infatti ancora è in corso un piano di indagine sulla potenziale contaminazione di suolo e acque di falda. Il piano di recupero approvato che vede la creazione di parecchie villette non può difatti procedere finché non si certifichi l’assenza di contaminazione conforme alla nuova destinazione d’uso residenziale. Il piano di indagine che il proprietario è obbligato a fare su richiesta esplicita di Arpat e Regione, richiede anche la verifica e confronto di molti inquinanti con soglie critiche più ristrettive in materia ambientale. Dalle prime analisi effettuate in contradditorio dall’arpat diversi contaminanti (idrocarburi, metalli pesanti..) nel suolo e nell’acqua di falda sono stati trovati oltre i limiti di legge.

Abbiamo analizzato un campione di acqua di pozzo presso un privato in via giuliani al confine con la cerdec, e alcuni metalli quali selenio e boro sono risultati superiori ai limiti per le acque potabili e sotterranee. Considerando che il pozzo dal quale è stato fatto il prelievo si trova a valle della zona industriale in questione, sotto la quale oltretutto passa il bacino idrografico di Monte Morello, questi metalli (specialmente il selenio) potrebbero essere collegati a una potenziale contaminazione dovuta alla lavorazione e produzione di smalti per ceramica, prima del Colorificio Romer – dal dopoguerra – e dopo della Cerdec-Degussa – fino agli anni novanta.

Ci siamo messi in contatto con arpat per richiedere spiegazioni e aggiornamenti sulla bonifica fatta e sullo stato attuale delle indagini. Abbiamo richiesto che venga ampliato il monitoraggio ai pozzi limitrofi per accertare l’assenza di contaminanti e danni al quartiere. Arpat ci ha risposto spiegandoci l’iter di bonifica. Inoltre, si sono messi in contatto con il proprietario del pozzo per fare delle analisi. A settembre i tecnici dell’Arpat sono venuti a prelevare un campione di acqua dal pozzo interno alla cerdec ma non sono riusciti a prelevare il campione presso il pozzo privato perché non c’era abbastanza acqua.

Nei prossimi giorni, vedremo di rimetterci in contatto con loro per sollecitarli a venire, perché a fronte della condizione di abbandono di un sito ex industriale e a fronte dell’esito delle nostre analisi, non possono sottovalutare questo problema. Inoltre, continueremo a ribadire la necessità di ampliare il monitoraggio alle aree residenziali confinanti con la cerdec perché non è possibile che il monitoraggio di un’area che ha inquinato per anni sia limitato ai confini catastali della cerdec.


Una delle proposte potrebbe essere quella di individuare alcuni punti noti di campionamento e che periodicamente vengano controllati. Inoltre, vorremmo che venisse fatto monitoraggio anche durante la costruzione delle villette nel caso in cui il progetto partisse perché è importante avere la garanzia che la terra che smuoveranno con le lavorazioni profonde (sono di fatti programmati garage privati sottoterra) non provochi rilascio di inquinanti per anni rimasti interni all’area.

Nel caso in cui il progetto non dovesse partire, non riteniamo giusto che lo spazio venga abbandonato. Una superficie di di oltre 6 ettari non può essere lasciata all’abbandono perché si tratta di un’occasione di riutilizzo di uno spazio ampio sprecata per il nostro quartiere che ha bisogno di spazi collettivi pubblici.


A questo punto ci siamo scambiati un po’ di idee su come provare a intervenire per bloccare il progetto o quantomeno imporgli di aggiungere spazi utili per il quartiere. è stato proposto un esposto, accompagnato magari da una raccolta firme, per obbligare il costruttore alla bonifica e per richiedere monitoraggi estesi. Altri hanno proposto di cominciare con una raccolta di firme capillare, spostandoci piu’ in generale sulla richiesta di spazi pubblici nel quartiere: dovremmo interloquire anche con l’atletica castello, perche’ di fatto questi anni ha sopperito alla mancanza di piazze e spazi, non vorremmo che interpretassero questa richiesta in termini di competizione.
Ci siamo detti che l’impegno primario deve essere quello di coinvolgere di piu’ le persone, siamo troppo pochi e dovremmo essere di piu’ vista la posta in gioco.

2) Il quartiere manca di collegamenti, è lasciato in disparte dai mezzi pubblici e non ci sono ciclabili. Dovrebbero fare una superciclabile da Prato a Firenze che passa dalla piana e si collega alle altre piccole ciclabili. Vorremmo proporre di realizzare dei collegamenti tra la nostra zona e questa futura superciclabile in quanto è importante incentivare la micromobilità con micro piste che collegano più punti strategici in modo da disincentivare il traffico.
A questo punto, ci sono state diverse proposte e possibili idee perchè in tanti di noi girano con i mezzi pubblici ed in bicicletta e conoscono molto bene quali sono le criticità ed anche le possibilità di collegamento con altre ciclabili.

Anche la situazione generale dei trasporti pubblici è molto peggiorata, soprattutto con il cambio di società (autolinee toscane). Già la zona Castello-Sodo era stata abbandonata da servizi pubblici, ora il problema è peggiorato. Abbiamo parlato della mancanza di coincidenze con bus e tramvia perchè non è mai stata fatta una pianificazione.

Ci sono varie proposte in generale sulla mobilità che potremmo chiedere, magari unendoci ai lavoratori di Autolinee Toscane che stanno portando avanti una mobilitazione sul posto di lavoro e studiare insieme a loro una proposta per il trasporto pubblico nel quartiere.

Le prossime attività riguarderanno la scrittura e diffusione del modulo raccolta firme. È importante che il modulo venga fatto girare in tutto il quartiere. Per la scrittura del modulo, il prossima appuntamento è per sabato 29 ottobre alle 16:00 al centro sociale di via di bellagio 15. Chiunque è benvenuto a partetecipare alla stesura e dare un supporto alla diffusione dei moduli. Appena il modulo sarà pronto, lo renderemo disponibile in modo che tutte/tutti possiamo iniziare a farlo girare.