Il NextEmerson va in trasferta a Bologna!
Sabato 26/6 in piazzetta San Rocco al Pratello, a Bologna, iniziativa pubblica organizzata dall’assemblea di XM24 con la complicità di Pratello R’Esiste on a solitary Beach
- Dalle 16 – Bar, cibo e serigrafie solidali – Live painting
- Ore 17 – Discussione pubblica Ma chi ha detto che non c’è…esperienze sociali autogestite ai tempi dello sviluppo insostenibile
Ne parliamo con: Assemblea XM24 (Bologna), CSOA Next Emerson (Firenze), Casa Galeone (Macerata), Campetto Occupato (Giulianova), Bancarotta (Bologna)
- Dalle 19 : 30 alle 21:00 – intrattenimenti musicali: Freestyle con Digiuno aka Socio e live acustici con i Rom e Giulietta
___________________________
Ma chi ha detto che non c’è…esperienze sociali autogestite ai tempi dello sviluppo insostenibile
Sono sempre più’ numerosi i casi di esperienze sociali e spazi autogestiti che rischiano di finire a causa di processi speculativi che avvengono sopra le loro teste. Le Amministrazioni delle città puntano a rifarsi il look per attirare sempre più’ capitali (turisti, investitori, start up) riqualificano, come dicono loro, cementificando e di fatto sostenendo la gentrificazione di intere aree. Spesso si tratta di zone lasciate per anni ai margini, nell’ abbandono e incuria e dove nel disinteresse delle amministrazioni sono sorte dalle macerie delle esperienze di autogestione che in maniera collettiva, comunitaria, dal basso hanno ridato vita a quelle aree rendendole attraversabili e fruibili a migliaia di persone, costruendoci spazi in liberazione e fuori dalle logiche del profitto e della guerra di umanità che vorrebbero imporci. In questi tempi bui di mercificazione selvaggia di ogni cosa (cibo, città, cultura) queste zone rimaste a lungo ai margini della città che conta vengono improvvisamente ritenute interessanti per attuarvi grossi investimenti speculativi pubblico-privati spesso mascherati da progetti di interesse sociali. Per realizzare questi piani sono pronti a tutto, anche a spazzare via quelle comunità’ e quegli spazi autogestiti che negli anni si sono fortemente radicati nel territori diventandone parte integrante, presidi di antifascismo e di solidarietà, laboratori di sperimentazioni di un mo(n)do di vivere diverso. Quelle realtà – anticapitaliste, critiche, solidali – non sono compatibili con i piani redditizi stabiliti dall’alto e sono fastidiose in quanto critiche e resistenti, capaci di pensieri alternativi e di manifestare dissenso verso l’idea dominante. Pertanto vanno sgomberate, (s)vendute all’asta o a ricchi impresari, insomma cancellate per lasciare spazio al mero interesse economico.
E’ quello che è successo allo Spazio Pubblico Autogestito XM24 di Bologna, sgomberato a suon di ruspa nell’estate 2019 perché l’Amministrazione comunale ha deciso che al posto di XM24 deve sorgere un co-housing da ben 11 appartamenti. E’ quello che è successo all’Asilo di Torino, sgomberato in nome della gentrificazione del quartiere Aurora, è quello che è successo al CSOA Il Molino di Lugano, recentemente sgomberato e parzialmente distrutto per lasciare il posto a un centro di studi tecnologici all’avanguardia. E’ quello che rischiano tante altre realtà tra cui quelle che abbiamo invitato a questo incontro, realtà differenti tra di loro per forma, storia e pratiche ma accomunate dalla dall’autogestione e dall’essere minacciate nella loro esistenza da processi speculativi.
Cosa possiamo fare, dal basso, collettivamente, in autogestione per provare a fermare o limitare questi processi che minacciano l’esistenza delle realtà autogestite? Quali sono esempi e pratiche positive sperimentate dalle differenti esperienze? Cosa fare per continuare a r/esistere come realtà autogestite e non essere eliminate o messe sempre più’ ai margini degli spazi urbani ? Che ne e’ dell’idea degli spazi autogestiti come bene comune? Come resistere alla retorica della partecipazione calata dall’alto e del ricatto della legalità’?