Grazie alla mobilitazione, alle iniziative di controinformazione e alla solidarietà cittadina la prima tornata è andata deserta. La questione è tutt’altro che chiusa, l’area del Csa rimane tra le proprietà dell’ex cooperativa Unica da vendere all’interno del processo di liquidazione generato dalla mala gestione e dalle politiche speculative dell’amministrazione della cooperativa edilizia. L’area è ancora presente all’interno della vetrina “Invest in Florence” del comune di Firenze, il catalogo da piazzista con il quale il sindaco Nardella ha girato le fiere immobiliari internazionali nel tentativo di svendere pezzi di città, per poi piangere lacrime da coccodrillo nell’apprendere che i ricchi investitori vogliono per lo più realizzare alberghi e strutture ricettive (si vedano i clamorosi esempi di Costa San Giorgio e di villa Basilewsky). Persistono le altre criticità sul quartiere, in primis il progetto sull’area dell’ex Cerdec, 40 mila metri quadri nel mezzo del quartiere e a ridosso delle ville medicee, che vedrà l’amministrazione confrontarsi con gli abitanti del quartiere il 26 settembre, data nella quale non mancheremo.
Al presidio davanti allo studio notarile erano presenti più di un centinaio di persone che successivamente sono partite in corteo per Piazza dei Ciompi dove si è tenuta un’assemblea. Da parte nostra continueremo a ribadire che quest’area ha già ritrovato un proprio utilizzo consono al recupero di un’ex area industriale dismessa, un utilizzo sociale, che si esprime in un ricca vita culturale, basato sui principi di mutualismo, solidarietà e autogestione.